martedì 4 novembre 2008

Tribe After Tribe - "M.O.A.B. - Stories From Deuteronomy". RodeoStar 2008.

Dopo sei anni di silenzio tornano i Tribe After Tribe e lo fanno come meglio non potevano. Capitanata dal carismatico Robbi Robb, la band sudafricana osa ancora di più rispetto al solito piazzando, probabilmente, uno dei dischi dell'anno. Certo il disco migliore della loro già intensa seppur povera(in fatto di titoli) discografia. "M.O.A.B.", acronimo dai significati più disparati(allo stesso tempo ricercati e non causali) - dalle note di presentazione del disco rappresenta il deserto di Moab dove Mosè e gli israeliti commisero crimini contro popolazioni locali dedite a credi pagani, alla "Mother Of All Battles" invocata da Saddam Hussein, alla risposta americana con la "Mother Of All Bombs", la "Massive Ordnance Airblast Bomb" - è un disco complesso ed allo stesso modo scorrevole che lascia con il fiato sospeso. Ispirato in parte dal Deuteronomio, dall'Antico Testamento, è un insieme di alternative rock, musica tribale, psichedelia, world music ed altro ancora. Un concept pacifista che abbraccia tutti i temi cari da sempre a Robb, impegnato lungamente fin dai primi passi contro l'apartheid nel suo paese. Diviso in passaggi drammatici ed altri rabbiosi, tra narrazioni e fughe etniche, "M.O.A.B." è un vero e proprio manifesto contro l'ipocrisia imperante dei potenti della terra. Una ricerca incessante che filtra e snellisce senza mezzi termini i mali che attanagliano la comunità globale, sbattuti in faccia senza colpo ferire: "Burning Bush" ne rappresenta l'emblema. Un lavoro intrigante che nelle sue tante sfaccettature risulta equilibrato, ma che riesce ad evocare lo spirito che lo attraversa con una forza espressiva con pochi eguali e che presenta analogie concettuali e strutturali con "Mabool" degli Orphaned Land. La stupenda chiusura con "Red Sky" e "World Drum" mette i brividi, mentre con "Holy City Warrior" t'innesta il seme della rivolta. Disco oltre sotto ogni punto divista, anche lì dove sembra eccessivo quando si fa comunque perdonare con la sincerità che lo contraddistingue. Storie che dal passato si riflettono nel presente e viceversa. L'umanità è destinata a commettere sempre gli stessi (o)errori. I Tribe After Tribe sanno come esorcizzarli.