sabato 5 gennaio 2008

Leoni per agnelli - di Robert Redford. Con Robert Redford, Meryl Streep , Tom Cruise. Colore, 91 minuti. Produzione USA 2007.

Dopo filmucci proto new-age e qualche altra scadente apparizione come attore Redford ritorna finalmente a fare cinema. 'Leoni per agnelli' è un film parlato, forte di una sceneggiattura e di una struttura dirompenti, potenti. Il film è di quelli classici, di quelli che si mettono al servizio dello spettatore e si fanno assorbire a piccole sostanziose dosi. Un tema importante dei nostri giorni come quello della guerra attraversa le vite dei protagonisti. Un senatore ambizioso e guerrafondaio che aspira alla Casa Bianca e che sta per rivelare un nuovo piano di azione in Afghanistan; una giornalista che lo intervista e che si rifiuta di redarre l'articolo a rischio anche di perdere il posto; un professore alle prese con uno studente capace ma assente al quale tenta di far capire l'importanza del sacrificio e lo sviluppo delle proprie potenzialità pena la perdita del proprio "talento" e conseguente caduta nella lobotomizzazione di massa. Sullo sfondo una missione in Afghanistan che coinvolge due ex studenti del professore Malley che si rivelerà letale. Le domande che il film pone sono tante e scomode, e pur non prendendo una posizione netta(perchè mai avrebbe dovuto), Redford riesce a dire molto con il silenzio dei protagonisti con cui si chiude, quando a parlare sono le immagini, quando il dubbio afferra improvvisamente lo studente. La passione civile di Redford ha ancora molto da dire. Rischia più di una volta soprattutto nel ruolo che interpreta quando il tentativo di "raddrizzare" lo studente sfiora la predica, ma è credibile fino in fondo: nonostante soccombino, sovvertendo la natura ed il ciclo della sopravvivenza, saranno sempre i "servitori" a morire in piedi, mai i padroni.

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.

Jorge Luis Borges

venerdì 4 gennaio 2008

Colloquio - "Si Muove E Ride" - Eibon Records 2007

Il nuovo disco dei Colloquio esce a distanza di molto tempo dal bellissimo "Va Tutto Bene". Come se la malinconia di base che caratterizza la vita artistica di Gianni Pedretti necessitasse di un lungo momento per incamerare e poi filtrare sempre più l'intensità del buio che circonda. Che circonda la sua sensibilità. Fragile e solitaria. Preda di un passato che non ne vuole sapere di non fare più male. Intima, introspettiva, depressiva. 'Si Muove E Ride' è il terzo disco ufficiale, registrato grazie all'apporto di Sergio Calzoni e Stefano Nieri degli Act Noir, e serba in sé una forza espressiva disillusa ma anche sottilmente leggera, meno spietata sia nelle liriche, sia sul piano strumentale. Si manifesta timidamente come un poetare notturno che rievoca ancora una volta periodi d'infanzia che hanno lasciato un solco tetro ed arido nell'anima, ed attraverso gracili pensieri d'amore nel tentativo di esorcizzare un male di vivere sempre pressante, insistente. E si caratterizza con una base in bilico tra wave ed elettronica. Elettronica mai invasiva, essenziale, funzionale, raffinata. Poi la voce di Gianni, attrattiva principale, che dà vita alla sue parole con una interpretazione teatrale e sofferta. Dopo la collaborazione con Berchi dei Canaan in quel meraviglioso e struggente affresco sonoro intitolato 'Un Mondo In Me' dei Neronoia - i Colloquio meditano ancora una volta sull'inquietudine e sui nodi desolati che nascono dall'inconsistenza di un vivere frenetico e spietato, che non riserva posti nel mondo di plastica che ci stanno costruendo addosso. 'Si Muove E Ride' è un disagio esistenziale, un'interminabile giornata invernale scandita da ricordi ed immagini che lacerano dentro. Un disco trasognato, un incubo gentile, una finestra sui batte incessantemente la pioggia mentre dentro te stesso piove con ancora più intensità.

Recensione pubblicata già su Hardsounds.it

giovedì 3 gennaio 2008

Nella Valle di Elah - di Paul Haggis. Con Con Tommy Lee Jones, Charlize Theron, James Franco, Susan Sarandon. Colore 124 minuti - Produzione USA

Quando la bandiera di una nazione sventola capovolta significa che quella nazione ha urgente bisogno di aiuto. Dopo l'antirazzismo di "Crash", Haggis si cimenta in un film nudo e crudo dalla struttura e dalla direzione essenziale su un tema dominante come quello della guerra. Un film sul non ritorno, su come la guerra possa letteralmente trasformare gli uomini, cambiarli radicalmente rispetto a prima della partenza. Violenza cieca, assurda, giovani soldati tornati dal fronte iracheno come larve, come vegetali, invertebrati immuni al dolore. Un dolore che Tommy Lee Jones radica dentro sé stesso sfoggiando una interpretazione straordinaria. Brava la Theron. Tratto da una storia vera, "Nella Valle di Elah" è una ferita aperta nel petto dell'America che non si rimarginerà mai.

domenica 30 dicembre 2007

Valore

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

Erri De Luca